Making of: Canary
Canary, diretto da Pierre-Hugues “PH” Dallaire e Benoit “Ben” Therriault, è ambientato nel 1922 in una miniera di carbone. Il protagonista è Sonny, un ragazzo che si prende cura del canarino in gabbia che i minatori usano per rilevare il micidiale gas metano. Avendo insegnato al canarino a fare il morto, Sonny riesce a mandare in panico i minatori per salire in superficie e lì divertirsi alla luce del sole. Quando il ragazzo ignora ingenuamente i pericoli del gioco che sta giocando, porta a una tragedia dalla quale potrebbe non riprendersi mai.
< I registi >
PH & Ben hanno lavorato alla regia d’animazione per circa quindici anni, realizzando principalmente spot pubblicitari per i quali hanno sempre puntato ad una qualità degna dei grandi Studios. Alcuni corti sono infatti entrati nella sélection officielle di Annecy, uno dei più ambiti festival d’animazione al mondo (Share The Joy, Vraiment Frais, Aide Gourmet).
In seguito, hanno lavorato al corto Outside: la storia di un gatto domestico con un campanello al collo che sogna di uscire fuori di casa per acchiappare gli uccellini che vede dalla finestra, scoprendo però che una volta uscito il campanello che porta al collo non gli rende le cose semplici. Di questo corto sono riusciti a realizzare solo il trailer, ma con una tecnologia abbastanza innovativa per quegli anni, ovvero creando tutto interamente in Houdini. Lo studio in cui lavoravano non ha voluto continuare il corto, hanno quindi deciso di abbandonare sia il corto che lo studio e sono partiti alla ricerca di un altro posto in cui poter realizzare le loro idee.
In occasione di View Conference, abbiamo incontrato PH & Ben e parlato della loro carriera e della creazione di Canary.
< L’origine di “Canary” >
Lo spunto di voler realizzare un corto interamente ambientato nel sottosuolo è nata da Thomas Michael, uno degli scrittori della sceneggiatura insieme a PH e Ben, dopo essere stato molto colpito dalle miniere di sale di Wieliczka, in Polonia. In seguito, PH ha avuto l’idea di Canary e hanno cominciato a scrivere la sceneggiatura. In seguito sono stati contattati da Sébastien Moreau di RodeoFX che voleva aggiungere una nuova divisione creativa allo studio di effetti visivi. I due registi hanno quindi presentato l’idea di Canary e con grande gioia hanno ottenuto luce verde, cominciando a lavorare al corto nel 2019.
< Pre-produzione >
Il character design è stato realizzato da Gop Gap.
Successivamente Pedro Conti, il 3D production designer, ha tradotto i design 2D in modelli 3D e ha creato degli assets di pre-produzione che hanno stabilito il look per tutta la produzione successiva.
Gabriel Gomez, il 2D production designer, ha lavorato al design degli ambienti, dei props, al color script e ai color keys.
< Produzione >
Il rigging supervisor Carlos Valcarcel ha dovuto sviluppare un sistema in Houdini per generare le lacrime di Sonny in modo abbastanza flessibile da poterne gestire il numero, la forma, la dimensione e il percorso che avrebbero seguito; tutto interamente controllabile dagli animatori, quindi escludendo un approccio di simulazione, tipicamente più utilizzato negli studi di effetti speciali.
Un’altra delle sfide da affrontare sono stati i capelli di Sonny e le piume del canarino. La lead grooming artist Martine Chartrand è partita da una ricerca sui vari tipi di piumaggio che hanno i canarini. Il look che i registi volevano ottenere è di un canarino soffice e carino, quindi l’artista ha creato il piumaggio di conseguenza. Sulla base del character design ha anche aggiunto delle piume sollevate sulla testa con un rig integrato, in modo che fossero controllabili dagli animatori. Per i capelli di Sonny sono riusciti a rimanere fedeli alle forme specifiche e stilizzate del character design.
Per quanto riguarda gli effetti visivi, la sfida più interessante ed inaspettata è stata realizzare il gas metano, naturalmente invisibile ad occhio nudo. Dopo varie prove e fallimenti, in cui il gas sembrava più uscito dal calderone di uno stregone che naturalmente da una fessura nella parete, sono riusciti a realizzarlo mimando un effetto di distorsione termica.
L’head of CG Sylvain Lebeau si è occupato del workflow. Il principale strumento utilizzato è stato Houdini, che ha concesso al team di creare degli ambienti grandi e ricchi di dettagli. Ad esempio, le scene all’esterno della miniera sono realizzate interamente con modellazione 3D, il matte painting non è stato utilizzato. Inoltre hanno utilizzato Solaris, una suite di strumenti per lo sviluppo del look, del layout e dell'illuminazione che consente agli artisti di creare scene graphs basate sul formato USD; queste ultime spaziano dalla creazione delle risorse al rendering finale. In particolare, l’USD ha consentito loro di avere un workflow collaborativo, sequenziale e non distruttivo. Potevano lavorare su un’intera inquadratura e fare cambiamenti al volo su singoli aspetti, senza compromettere il resto del workflow. Infine per fare il rendering hanno utilizzato Redshift, un software con grande velocità, ottima qualità dell’immagine e solida integrazione in Solaris.
\\ Conclusione
La storia di PH & Ben è di grande ispirazione per chi vuole entrare nel mondo dell’animazione e dello storytelling. Sono passati attraverso molte difficoltà, tanti alti e bassi e sono riusciti a trovare un posto dove potersi esprimere al meglio. Canary è contraddistinto da uno storytelling semplice, ma d’impatto, in grado di trasmettere forti emozioni. Con queste premesse, sarà di sicuro interessante vedere cosa ci riserverà il loro futuro.
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