Making of: Encanto

In occasione di View Conference e di FMX 2022, abbiamo potuto scoprire come il team di Disney Animation ha realizzato Encanto, il sessantesimo classico dello studio. Nel team che ha prodotto la pellicola figurano i registi Jared Bush e Byron Howard, il production designer Ian Gooding, l’associate production designer Lorelay Bové, il supervisore degli effetti speciali Scott Kersavage, i direttori della fotografia per l'illuminazione Alessandro Jacomini e Daniel Rice e per il layout Nathan Warner, la compositrice Germaine Franco, e il music producer Mike Elizondo. Visto che i registi sono dei musicisti, il loro obiettivo era fare un musical, per la cui realizzazione hanno coinvolto Lin-Manuel Miranda che ha scritto le canzoni. È un famoso e premiato cantante e compositore musicale, noto per il film Hamilton.

< La Famiglia >

Il tema di cui i registi e Lin-Manuel Miranda volevano parlare e che era importante per tutti è la famiglia. Tutti e tre hanno grandi famiglie estese e hanno sempre trovato affascinanti le dinamiche che vi si creano. Raccontare una storia di questo tipo non è facile per l’alto numero di personaggi, tutti unici con le proprie caratteristiche e personalità. Volevano rispondere alle domande: quanto bene conosciamo le nostre famiglie? quanto le nostre famiglie davvero ci conoscono?

L’aspetto più interessante che hanno capito è che tutti i membri delle loro famiglie hanno diverse prospettive anche se sono cresciuti tutti sotto lo stesso tetto. Risulta difficile capire profondamente qualcuno e sapere chi davvero sia, anche se si è cresciuti insieme. A questo punto l’obiettivo del film era fornire degli strumenti per capirsi meglio e vedere davvero chi si ha davanti.

Il film è stato quindi costruito sui concetti di prospettiva e comprensione, che ci aiutano a vedere come tutti attorno a noi stiano combattendo le proprie battaglie; battaglie che contribuiscono a definire chi siamo.

< La Colombia >

¬ Un’unione di culture

Una volta definito il tema, il contesto è stato altrettanto fondamentale. La loro ricerca li ha portati alla scoperta dell’America Latina e di quanto sia importante la famiglia in quella regione. In particolare hanno trovato nella Colombia l’incrocio perfetto di tutta l’America Latina, un calderone di cultura: musica, arte, cibo, ballo, storia, architettura.

Grazie ad un viaggio di ispirazione in Colombia sono stati a Bogotà, Cartagena, Barichara, Salento, San Basilio de Palenque e Cocora Valley. Hanno visitato foreste nascoste intrise di magia e spiritualità secondo le leggende locali, chiamate encantos. Questi luoghi si possono trovare in tutta l’America Latina, solitamente in ambienti incontaminati, naturalisticamente belli, dove ci si può sentire diversi, ispirati. La vegetazione è tipica della foresta pluviale e la pianta più comune è la palma della cera, la più alta palma del mondo. La biodiversità della Colombia è amplissima: è il paese con più specie al mondo di orchidee, palme, eliconia, farfalle e colibrì.

↳ Arte di Scott Watanabe e di Lorelay Bové, Associate Production Designer

Le farfalle sono il simbolo della Colombia, in cui tantissime specie sono molto attive. Sono quindi state usate ampiamente anche come dettaglio decorativo del film, che insieme alla candela e al colore oro, positivo e giocoso, diventano sinonimo di encanto.

La magia permea gli encantos, ma non è la magia europea con cappelli a punta, scope volanti e bacchette, si tratta invece di una magia legata alle emozioni, che fa parte di una tradizione letteraria chiamata magical realism.

¬ Il Magical Realism

La grande e profonda conoscenza di questo ambito della regista e sceneggiatrice Charise Castro Smith è stata di fondamentale importanza nella realizzazione del film. Ha posto le basi del mito della famiglia Madrigal, con la storia fondante di Abuela Alma: durante un conflitto armato che la costringe a fuggire dal suo villaggio, perde il marito Pedro, sacrificatosi per proteggere la famiglia, ma riesce a salvare i suoi tre figli gemelli neonati Julieta, Pepa e Bruno. Il sacrificio di Pedro dà vita ad un miracolo che incanta una candela accesa tra le mani della donna, creando una magia per proteggere un piccolo villaggio tra le montagne nascosto in un encanto.

↳ Color keys per “Dos Oruguitas” di Lorelay Bové, Associate Production Designer

Si tratta di una origin story costruita sulla tragedia, con grandi emozioni e un grande amore spezzato. E queste forti emozioni sono anche alla base del dono di tutti i Madrigal: la loro magia non è frutto di pozioni o oggetti esterni, ma arriva dal loro interno, proprio come fosse un’estensione della loro personalità. Quindi, oltre ai concetti di prospettiva e comprensione, il film è anche basato sui concetti di emozione e di romanticismo.

↳ Arte di Jin Kim, Visual Development Artist, e di Mehrdad Isvandi, Art Director Environments

Ispirandosi agli scrittori Isabela Allende e Gabriel Garcia Marquez, nella storia hanno voluto dare molta enfasi agli eventi ordinari, elevandoli. Questa caratteristica infatti è il tratto fondamentale di Mirabel, perché essendo una teenager tutto viene elevato e interpretato con più enfasi: gli avvenimenti negativi sono visti come i più bassi in assoluto e viceversa per quelli positivi; come se ci fosse una magia quotidiana che rende tutto più speciale.

< I personaggi >

¬ I Madrigal

Quando hanno sviluppato le tre generazioni di personaggi della famiglia Madrigal, hanno inserito le personalità che più sono presenti nelle famiglie: la roccia della famiglia, che fa di tutto per la famiglia senza lamentarsi; la perfezionista, la cui vita sembra così facile; la pettegola, che non si lascia sfuggire nessun gossip; il timido, che preferisce restare da solo; il negativo, sempre pessimista. Calandoli nel contesto magico dell’encanto, hanno pensato che i bambini nati lì avrebbero dovuto essere speciali in un modo unico: la bambina con super-forza, quella perfetta che fa fiorire le piante, quella con super-udito per non farsi sfuggire nessun sussurro, quello che parla con gli animali invece che con le persone, quello che può prevedere il futuro, ma preoccupato di vedere solo avvenimenti brutti. Insomma, da grandi personalità, derivano grandi poteri.

Da questa base, sono stati sviluppati tutti i 14 membri della famiglia:

  • Abuela Alma, matriarca della famiglia, ha fondato il villaggio dell’encanto e la casa Madrigal.
  • Abuelo Pedro, defunto marito di Abuela, che si è sacrificato per la famiglia.
  • Julieta, madre di Mirabel, è la custode della salute della famiglia, ha il dono di curare con il cibo che cucina.
  • Agustin, padre di Mirabel, acquisito nella famiglia, non ha nessun dono a parte essere particolarmente maldestro e incline agli incidenti.
  • Mirabel, protagonista del film, figlia di Julieta. A differenza della sua famiglia, lei non ha ottenuto alcun dono speciale.
  • Isabela, sorella maggiore di Mirabel, considerata perfetta, il vanto della famiglia, è in grado di far crescere fiori ovunque lei voglia, ma segretamente si sente intrappolata nel suo ruolo senza poter mai sbagliare.
  • Luisa, sorella maggiore di Mirabel, tiene sulle spalle le pesanti fondamenta della famiglia, con il dono della forza sovrumana, ma ha in realtà una grande sensibilità e delle forti emozioni, che le creano grandi conflitti interiori.
  • Tia Pepa, figlia di Abuela, sorella gemella di Julieta, è molto emotiva e lunatica, ma grazie alle sue emozioni ha il potere di influenzare le condizioni climatiche.
  • Felix, marito di Pepa, acquisito nella famiglia, è sempre l’anima della festa.
  • Dolores, figlia di Pepa, ha un udito amplificato che le permette di sentire a grande distanza. Se c’è un segreto, lei di sicuro l’ha sentito.
  • Camilo, figlio di Pepa, è un mutaforma che può assumere l’aspetto di chiunque abbia incontrato.
  • Antonio, figlio di Pepa, è il più giovane della famiglia. Molto introverso, parla poco e gli piace stare con gli animali, con cui ha il potere di comunicare.
  • Tio Bruno, figlio di Abuela, fratello gemello di Julieta, ha il potere di vedere il futuro. Quando la famiglia ha cominciato a credere che le sue visioni fossero causa di sfortuna, è scomparso e da allora “non si nomina Bruno”.

¬ Mirabel

La protagonista è Mirabel, l’unica bambina ordinaria in una famiglia di persone magiche. Dopo aver passato una vita a confrontarsi con il resto della famiglia, scopre che è l’unica con il potere di cambiare le cose, di salvare la sua famiglia e la loro casa.

Il fatto che Mirabel non abbia nessun potere non è stato da subito presente nella scrittura, ma è da subito piaciuto molto, perché l’idea di una bambina non magica in una famiglia magica ha catturato il cuore di tutti. Tutti i membri della famiglia fanno il massimo per l’encanto, ma è soprattutto Mirabel quella che si sforza più di tutti per cercare di dare un contributo. Mirabel lotta ogni giorno per essere importante ed aiutare le persone che ama, non per un senso di ego, ma per un senso di appartenenza, di contributo e valore di sé.

Visto che il film tratta di prospettiva, di punto di vista, volevano attirare l’attenzione sulla visione, sugli occhi di Mirabel e quindi ecco che gli occhiali assumono centralità nel rafforzare il concetto di ciò che riusciamo a vedere e cosa no. Inoltre il suo nome contiene “mira” che in spagnolo significa “vedere”.

Dato che Mirabel non ha un potere, è un po’ tagliata fuori e ha una prospettiva diversa sulla sua famiglia. Questo le consente di vedere prima degli altri se qualcosa non va fra gli altri membri, ma allo stesso tempo le risulta difficile vedere in se stessa. Inizia quindi un viaggio, partendo dalla sorella Luisa, che riesce a vedere un po’ diversamente dagli altri, passando allo zio Bruno, alla sorella Isabela, fino alla nonna e a se stessa.

Mirabel è un personaggio con cui è facile empatizzare perché oggi sono molte le persone che pensano di non essere abbastanza e che non riescono a cogliere il loro stesso valore. In un mondo di social media, bombardati da versioni perfette di altre persone, si fatica a capire che ognuno ha i propri problemi. Il film fa capire che spesso c’è molto di più di quello che appare e di quello che ci viene raccontato, e che ognuno ha le proprie lotte interne e private che non condivide con nessuno; inoltre viene rimarcato anche come sia importante non chiudersi, ma anzi aprirsi al dialogo con gli altri per mostrarsi per come si è veramente. Il tutto ovviamente in entrambe le direzioni.

< Character Design >

I personaggi sono stati progettati in modo molto collaborativo sotto la direzione di Bill Schwab, art director dei personaggi. Sono organizzati secondo palette di colori distinte, per rendere più facile all’audience capire chi sono e da quale parte della famiglia provengono. La parte di famiglia di Julieta ha toni freddi, mentre la parte di famiglia di Pepa utilizza più toni caldi.

↳ Arte di Lorelay Bové, Associate Production Designer

Il costume e il personaggio di Abuela hanno più peso degli altri personaggi, perché ha dovuto affrontare molto nella vita e, vista l’età, ha un look più tradizionale e conservativo. Le decorazioni e i ricami sono candele e farfalle, che simboleggiano il momento in cui è stato creato l’encanto.

Julieta ha il costume turchese, colore spesso associato con la cura, ricamato con erbe curative colombiane, che porta anche sempre con sé nelle tasche.

Dato che Agustin viene da Bogotà, doveva sembrare un po’ un pesce fuor d’acqua nella famiglia. Quindi ha un costume più formale e conservativo, con dettagli che ricordano le sue tre figlie: un fiore per Isabela, un calzino per Mirabel e l'altro per Luisa.

Per Mirabel il team aveva una chiara idea di chi fosse fin dall’inizio grazie ai registi. Il design e il costume sono quindi una forte conseguenza della descrizione del personaggio. Infatti l’idea è che Mirabel abbia ricamato lei stessa il suo vestito, come farebbe una teenager personalizzando il proprio diario o le proprie scarpe. Neysa Bové, costume design lead, ha progettato l’iconografia che è ricamata sul costume di Mirabel, con i simboli che rappresentano ognuno dei membri della famiglia, sempre per rimarcare il suo supporto alla famiglia. La camicetta bianca con il bordo ricamato nero è invece tradizionale della zona di Vélez, Santander.

Il design di Luisa doveva mostrare che è forte, ma anche sensibile. Sulla gonna folkloristica ha decorazioni di attrezzi sportivi e indossa una camicetta tradizionale della regione del caffé.

Il design di Isabela ha un look etereo e perfetto, come se fosse ottenuto senza sforzo. Il suo costume è meno folkloristico degli altri personaggi ed è più vicino a quello di una principessa. Ha un costume di alto livello, con le maniche trasparenti di forma ispirata ai fiori. Nei capelli porta un’orchidea di Natale, che è il fiore nazionale della Colombia. Per l’ispirazione del personaggio e della sua stanza hanno fatto riferimento ai festival dei fiori in Colombia, come quello di Medellin. Per il design hanno utilizzato fiori come dalie, hydrangea, orchidee e margherite.

< Casita >

L’abitazione dei Madrigal, soprannominata Casita, è anch'essa magica e diventa di per sé un personaggio: vive di vita propria spostando mattonelle, tegole, scalini, aprendo porte e finestre e interagendo così con la famiglia. La casa riflette i legami della famiglia e il loro umore ed emozioni. Ad esempio, le mattonelle si muovono a ritmo quando i Madrigal ballano e le fessure che si creano nella casa sono il sintomo dei problemi della famiglia.

È l’ambiente principale in cui la storia viene raccontata, quindi ha richiesto una profonda connessione emotiva con l’audience. I dettagli della casa sono stati quindi progettati in collaborazione con i registri, gli sceneggiatori e lo story department, con un grande aiuto da esperti culturali e consulenti. Inoltre, darle vita ha richiesto la collaborazione dei team di animazione, effetti, environments e technical animation.

Il design di Casita riflette la tradizionale architettura delle case in Barichara per l’estetica generale e i metodi di costruzione, in Cartagena per la palette di colori e alcuni interni e in Salento per le forme e colori di porte e finestre. Il clima in Colombia è molto stabile e non ci sono praticamente stagioni, non fa mai né troppo caldo né troppo freddo, e quindi di solito non ci sono nemmeno i vetri alle finestre (anche se Casita ne ha alcuni a solo scopo decorativo). In questo modo si ha una connessione molto fluida tra esterni e interni.

Molti villaggi rurali sono costruiti con la tecnica chiamata tapia pisada, ovvero “terra battuta”: la terra viene mischiata con degli stabilizzatori e pressata in forme di legno per formare muri molto spessi. Sopra le porte e le finestre sono spesso visibili travi di legno, per reggere il peso dei muri sopra le aperture. Le fondazioni sono in pietra e i tetti sono in tegole di terracotta, per fermare la pioggia dal consumare i muri. Anche per quanto riguarda le proporzioni della casa l’autenticità era importante, visto che una sequenza del film avrebbe mostrato anche la costruzione stessa di una casa, dove quindi i materiali e le tecniche sono ben visibili.

Le stanze di ogni membro della famiglia sono dietro una porta magica, oltre la quale si trova un ambiente unico, magico e senza limiti, che riflette il personaggio stesso. Ad esempio la stanza di Antonio, che è afro-colombiano, è un grande albero su cui vivono numerosi animali, ed è stata progettata da Camille Andre, art director degli ambienti. La camera, così come la vegetazione e gli animali, si ispirano alla foresta pluviale Choco, che si trova sulla costa pacifica della Colombia.

Il design iniziale della cucina era ispirato all’America Latina in generale, ma poi i consulenti hanno suggerito di renderla più autenticamente colombiana. Per rendere la cucina meno formale sono stati anche esposti alcuni muri, in modo che fosse più rustica con la pietra a vista. Tutti gli oggetti della cucina, dagli utensili ai piatti e alle stoviglie sono stati realizzati con grande attenzione per rispettare quelli tipici colombiani. Sui mobili e sui ripiani sono presenti anche molte piastrelle, in modo da permettere a Casita di muovere gli oggetti.

↳ Arte di Lorelay Bové, Associate Production Designer

In Colombia, la cucina è il cuore della casa, così come in molte altre culture. Lorelay Bové ha quindi progettato una palette colori calda e luminosa, come se la cucina stesse abbracciando i personaggi; soprattutto di sera, quando viene resa ancora più invitante con le luci delle candele. Questo permette anche ai costumi dei personaggi, con una palette più fredda, di risaltare maggiormente.

Per quanto riguarda l’animazione magica della casa, volevano che i materiali non si flettessero in modo innaturale. I movimenti dovevano sembrare più o meno meccanicamente possibili e sempre motivati dalla casa, sempre per restare in linea con il concetto di magical realism. I mobili non prendono vita come ne La Bella e la Bestia, ma gli oggetti vengono manipolati dalle piastrelle o dalle assi di legno della casa, che si staccano e si inclinano.

Inoltre, il team di layout ha dovuto girare le scene facendo attenzione che la casa non sembrasse troppo grande, per non far sembrare i Madrigal ricchi e privilegiati, ma neanche claustrofobica. Layout e lighting sono stati di fondamentale importanza per far sembrare Casita allegra o in pericolo nei giusti momenti.

< Tecnologia >

Per animare Casita, gli animatori dovevano essere in grado di animare e manipolare qualsiasi elemento della casa. Inoltre, stessi elementi della casa potevano richiedere di essere animati diversamente a seconda della performance e dell'intento dello shot. Non era possibile creare un rig per l'intera Casita e quindi è stato costruito un sistema di rigging ad hoc. Questo è un tool che ha permesso agli animatori di creare un rig al volo, senza richiedere che il team di rigging costruisse, testasse e publicasse il rig necessario. In particolare, il tool consente di definire qualsiasi tipo di rig, con un determinato numero di articolazioni aventi una certa influenza, e in modo procedurale, così da avere maggior flessiblità per eventuali modifiche o la possibilità di applicare lo stesso rig ad un altro elemento. Un altro problema che è stato risolto è come i dati dei rig ad hoc venivano pubblicati e condivisi con i dipartimenti a valle della pipeline di produzione. Questo nuovo sistema ha quindi richiesto molta collaborazione tra i team, ma ha davvero velocizzato le iterazioni degli animatori.

Nel corso del film, Casita ha diversi aspetti a seconda della situazione: ad esempio quando prende magicamente vita per la prima volta o quando viene decorata per la cerimonia del dono di Antonio. Per semplificare la gestione di queste differenze, hanno introdotto le varianti nel workflow, in modo che fosse possibile realizzare versioni dello stesso set con delle variazioni, come aggiungere, nascondere o spostare elementi. Le varianti possono ereditare da una variante base, così che gli artisti possono aggiungere degli override sulla base e non perdere i cambiamenti che possono essere fatti nel corso della produzione al set base. In alternativa, la variante può essere una copia completamente indipendente, se gli artisti vogliono ad esempio bloccare cambiamenti futuri. Inoltre, il team tecnico ha creato un tool che permette agli artisti di aggiornare le varianti in un'intera sequenza, invece che dover aggiornare un asset in ogni singolo shot.

Un'altra sfida tecnologica sono state le crepe che si formano in Casita quando ci sono problemi nella famiglia Madrigal. Prima di tutto, queste fessure potevano comparire su qualsiasi superficie e tipo di materiale. Inoltre, per portare gli storyboard sullo schermo il team di layout aveva bisogno di un modo semplice e veloce per aggiungere le crepe e per controllare quando e quanto veloce crescessero. Il team degli effetti ha quindi costruito un asset di fessure animato, in parte in modo tradizionale con keyframe, che può essere ritemporizzato. Gli artisti del layout possono quindi applicare le fessure, decidere quando far partire l'animazione e cambiarne la velocità.

< Musical >

¬ Musiche

Per i testi delle canzoni, i registi e Lin-Manuel Miranda hanno voluto concentrarsi sull'intera famiglia, piuttosto che sulla sola protagonista. Infatti è stato importante mettere enfasi sulle relazioni tra i Madrigal e che tutti avessero una parte, in modo che non risultassero delle semplici comparse. Inoltre, hanno scritto le canzoni in modo che portassero avanti la storia. Quest'ultimo aspetto è stato introdotto da Howard Ashman: lo storico autore e paroliere che ha portato alla ribalta il classico musical, unendo storytelling musicale e performance animate, dando così il via al rinascimento Disney nel 1989. Le canzoni sono quindi state scritte come ensemble, non solo come pezzi da solisti, e il concetto di prospettiva è stato espresso musicalmente nei testi, dove si canta di ciò che la famiglia non vede nei singoli membri. Inoltre, a Lin-Manuel Miranda piace scrivere per un gruppo di forti personaggi femminili e questo si vede molto bene in Encanto, dove c’è una famiglia matriarcale con donne forti.

La prima canzone “La famiglia Madrigal” è stata scritta prima che la sceneggiatura fosse finita e ha posto le fondamenta della storia: introduce il personaggio di Mirabel e il fatto che non ha un potere, e ci fa anche conoscere gli altri membri della famiglia, con i loro doni e le relazioni che ci sono tra di loro. Le canzoni aiutano molto a dare forma ai personaggi, come ad esempio, mettendo molta vulnerabilità e desiderio nella canzone di Luisa.

La canzone “Dos Oruguitas” rivela una parte molto importante ed emotiva della storia della famiglia Madrigal ed è cantata in spagnolo per renderla più autentica, come se fosse una canzone folk sempre esistita. Lin-Manuel Miranda è stato molto ispirato dall’immagine che gli animatori hanno creato della fiamma della candela che si trasforma nella farfalla, diventando il miracolo. Infatti, “Dos Oruguitas” significa “Due Bruchi” e racconta la storia di due bruchi innamorati che non volevano separarsi, ma hanno dovuto farlo per potersi trasformare in farfalle; così come nella famiglia Madrigal, in cui le persone si vogliono bene, ma si stanno tenendo troppo stretti.

In generale, la musica risulta molto contemporanea e un mix di diversi generi, così come la Colombia è un calderone di stili diversi. Hanno ad esempio usato il reggaeton per Luisa, il rocket espanol per Isabela, visto che si ribella, e il bambuco per Mirabel, che è una sorta di valzer colombiano proveniente dalla zona dove la Casita Madrigal è teoricamente posizionata, a simboleggiare il forte legame di Mirabel per la sua famiglia. Si hanno quindi diversi stili musicali che permettono di cogliere diverse caratteristiche dei personaggi, ma al tempo stesso sono musiche ben legate insieme, con stili moderni che si legano alla tradizione. Ad esempio, uno degli strumenti tipici che hanno introdotto è il tiple, uno speciale tipo di chitarra.

¬ Danza

Oltre alla musica, in Colombia è molto importante la danza e ci sono molti stili di ballo diversi, che vengono anche interpretati diversamente dai colombiani stessi. Il team di animatori, diretto da Renato dos Anjos e Kira Lehtomaki, e quello del layout hanno lavorato a stretto contatto con Jamal Sims e Kai Martinez, coreografi colombiani.

Infatti, a differenza delle tipiche collaborazioni musicali, in cui il coreografo viene coinvolto dopo che il layout è già stato determinato, in Encanto i due consulenti sono stati coinvolti ancora prima che il layout fosse iniziato o le tracce musicali fossero stabilite. I video di coreografia forniti venivano presi dal team di animatori che ne realizzava una versione animata approssimativa, prestando molta attenzione alla posizione dei piedi, in modo che i personaggi si muovessero realisticamente nell'ambiente tridimensionale. In seguito, il team di fotografia e layout poteva iniziare il suo lavoro e girare il film come se fosse un live-action.

\\ In conclusione, Encanto vuole portare sullo schermo e attraverso la musica, sia le gioie, ma anche i dolori di trovarsi in una grande famiglia. Cosa vuol dire essere normali in una famiglia speciale, essere un fuori posto. Il tutto nella meravigliosa cornice Colombiana realizzata con grande cura e amore, dove è molto facile perdersi fra le piante, gli animali, il calore e la magia... un encanto!

Ascolta ora il podcast in cui parliamo di Encanto, per scoprire di più sulle ispirazioni culturali, la storia, i personaggi e le tematiche del film!

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